Sostegno allo sviluppo locale delle aree rurali Leader: sono stati approvati dalla Giunta Regionale Toscana gli indirizzi per la pubblicazione del bando che concede i finanziamenti delle risorse Feasr previste per la misura 19.1 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) (Metodo Leader- ‘Supporto preparatorio’) destinate alla predisposizione delle Strategie di sviluppo locale per il periodo 2023-2027. Terminata la prima fase del percorso, che prevedeva la valutazione di pre-ammissibilità delle candidature dei GAL (Gruppi di azione locale) che intendano elaborare e attuare, attraverso il metodo Leader, le Strategie di sviluppo locale (SSL) 2023-27, adesso si sono approvate le linee guida del bando che uscirà nella prima metà di giugno con scadenza entro metà ottobre per la selezione, valutazione e approvazione delle strategie di sviluppo locale. Solo i candidati che avranno superato positivamente la verifica di pre-ammissibilità potranno accedere alla seconda fase e cioè partecipare al bando che ha una dotazione complessiva a disposizione di 700mila euro per la copertura delle spese di animazione dei territori e di progettazione delle Strategie di sviluppo locale. Le Strategie potranno invece programmare l’importo complessivo di 47 milioni di euro relativi all’intervento SRG06 “LEADER- attuazione strategie di sviluppo locale” del Complemento di sviluppo rurale Toscana 2023-2027.
“Si tratta – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – di un percorso importante e complesso che si lega a quello già attivato per le aree interne e la cosiddetta ‘Toscana diffusa’ e che rende protagonisti i territori con un modello di sviluppo dal basso di fondamentale importanza per far emergere i bisogni ma anche le potenzialità delle aree rurali. I Gal hanno dimostrato di saper cogliere le sfide dei nostri territori e di saper costruire, attraverso un partenariato pubblico-privato, le migliori condizioni per combattere lo spopolamento, promuovere la crescita e l’inclusione sociale, valorizzare il potenziale endogeno delle aree maggiormente svantaggiate e dunque contribuire a ridurre gli squilibri tra aree urbane e rurali mobilitando e ingaggiando tutti i diversi attori del territorio nella costruzione di un futuro possibile e condiviso. Questa esperienza e questo metodo di lavoro così importante – ha concluso – non possono che essere un valore per la Regione, da sostenere e sviluppare”.